"Non senza meraviglia e stupore cogliamo la delusione e l'amarezza espressa dal vertice dell'Ascom di Scicli rese note in un documento sul quale intendiamo esplicitare qualche nostra riflessione.
Abbiamo intrapreso con l'associazione di categoria, nel corso di questi mesi, un'interlocuzione continua e intensa su temi di merito sui quali come amministrazione ci siamo lungamente confrontati.
E questo diciamo dopo un periodo oscurantista, durato più anni, dovuto alla gestione commissariale per il quale ci sfuggono le contestazioni e le prese di posizione dell'Ascom locale non solo su ciò che non è stato fatto ma anche per la difficoltà di interloquire con l'organo esecutivo di quel tempo.
Detto questo non intendiamo inseguire alcuna polemica, ma non possiamo evitare dal dire che il documento dell'Ascom denota un approccio culturale sulla materia che è di stampo antico. Frutto cioè di passate e consunte scelte clientelari a fini elettoralistici che non potevano e non hanno inciso sullo sviluppo del settore.
Siamo della convinzione che le attività commerciali non devono dipendere dalla volontà dalle scelte da chi sta al governo della Città ma da una strategia che è il frutto di una sintesi che è più alta quanto più alta è la consistenza delle proposte e delle ipotesi che anche la parte, in questo caso l'Ascom, riesce ad esprimere al tavolo di confronto.
Le scelte sulla viabilità e quelle recenti su trasporto e sui collegamenti con le frazioni si muovono nella direzione che valutiamo produttiva per il rilancio del settore.
Non lo affermiamo noi: lo dimostrano le esperienze vissute in altre città turistiche che hanno adeguato il loro ritmo di vita commerciale alle esigenze del turismo.
Scicli è ancora lontana da questi standard e la ragione primaria e come al solito il riparo e la difesa del proprio orticello da innovazioni che possono intaccare le posizioni di rendita che non reggono il peso del tempi.
Insomma i diritti della corporazione che prevalgono alle esigenze e alle necessità della collettività che il vero e unico interesse che il commercio deve tutelare e arricchire.
Non sfuggiamo a nessun confronto, né il depistaggio fa parte dei nostri hobby quotidiani.
Chi scrive questo è cosciente di affermare il falso. Rivendichiamo con forza e onore politico l'apertura di una grande e convinta stagione democratica che si basa soprattutto sul dialogo con la gente, con le categorie e nei quartieri della città.
Inventare tesi contrarie dimostra di essere a corto di argomenti seri e concreti che rispondono a logiche estranee e comunque di altra natura rispetto ai temi che intendiamo invece affrontare.
Non abbiamo perso e non perderemo nessun treno.
Scicli è ormai luogo consolidato in Italia e nel mondo grazie al richiamo del turismo legato ai set televisivi e cinematografici, al turismo religioso, folcloristico e adesso anche enogastronomico in uno scenario tardo barocco tra i più suggestivi dell'isola.
L'amministrazione intende implementare il tutto con il museo del "Commissario Montalbano", il treno barocco, un programma di spettacoli estivi di grande spessore grazie anche, quello sì che si muove nella direzione giusta, all'effervescenza dei privati che ci propongono e realizzano eventi straordinari.
Il fenomeno turistico non è nella mente o nell'azione di una sola componente.
E' il frutto di un progetto condiviso che noi vogliamo coordinare con l'aiuto di tutti e senza privilegiare interessi di cittadini singoli o associati.
Nonostante tutto rimaniamo qui, fermi nella convinzione di continuare con l'Ascom, cui consigliamo di resettare critiche e accuse gratuite all'amministrazione, il dialogo intrapreso.
Anticipiamo, ma solo perché ci costringe l'occasione, che stiamo lavorando a un progetto di grande modernità e innovazione commerciale che investirà il tessuto urbano della città. Ci stiamo confrontando con una solida professionalità di livello europeo nel settore della programmazione del commercio che investe i centri commerciali naturali e il loro modo di sviluppasi nelle varie aree cittadine.
Su questi strumenti ci confronteremo e intendiamo investire con l'auspicio di essere compresi, perché è anche il nostro obiettivo la crescita occupazionale e di reddito del settore. Le chiacchiere o gli interessi estranei al comparto non ci interessano.
Dialogare e guardare avanti sono la strada maestra che abbiamo intrapreso dal primo momento e non l'abbandoneremo per una critica di troppo".
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