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Susino: per anni il Comune non ha pagato l'Enel, e ora vogliono far passare me per cattivo

N°1651 del 07/12/2013

Per anni, a
partire dal 2007, il Comune di Scicli non ha pagato l'Enel, e dal 2008 non ha
pagato l'Ato Ambiente.

Paradosso vuole
che chi ha avuto responsabilità diretta nei buchi di allora oggi recrimini
contro l'aumento delle tasse.

Il sindaco Franco
Susino e l'assessore al bilancio Sandro Gambuzza hanno snocciolato numeri,
ricostruito debiti, responsabilità, atti amministrativi che sono fondanti della
situazione di crisi odierna, che porta chi amministra a fare scelte difficili.

Stamani,
conferenza stampa, alla presenza della giunta al completo, e dei consiglieri
Miceli, Rivillito, Puglisi, e dei coordinatori di Udc, delle liste civiche e di
Territorio.

Il sindaco: "In
campagna elettorale un ex assessore al bilancio, candidato sindaco, pose il
tema del bilancio al centro del dibattito. Sapeva, perché aveva amministrato,
cosa la pentola riservava a chi sarebbe venuto dopo".

In sintesi. La
giunta Susino ha certificato un buco. Enorme. Di cui tutti sapevano e nessuno
voleva dire, per ipocrisia condivisa.

Ma quali sono i
numeri del buco?

"Tre milioni 800
mila euro di mancati pagamenti delle bollette dell'Enel, a partire dal 2007",
ovvero da parte di due amministrazioni, una di centrosinistra, una di
centrodestra.

"Tre milioni e 800
mila euro di mancato pagamento dei rifiuti all'Ato Ambiente, a partire dal
2008".

"Sono scomparsi 2
milioni 700 mila euro di fondi destinati all'appalto dei bracci frangiflutto, finti
in stipendi e mai rimpinguati.

Un milione e mezzo
di fondi del Credito sportivo, distratti e mai rimpinguati.

Senza contare la
rinegoziazione dei mutui, che ha dato respiro nel brevissimo periodo alle casse
comunali, e poi ha strozzato la disponibilità finanziaria dell'ente".

Un j'accuse
durissimo sulle gestioni passate, i cui artefici ricoprono tuttora ruoli
politici di castigatori della giunta attuale.

"Noi abbiamo
presentato un esposto contro il Comune di Modica alla Corte dei Conti, che ci
deve parecchi milioni di euro, noi abbiamo finanziato l'appalto del cimitero
per 5 milioni, che nel 2007 fu deciso senza alcuna copertura finanziaria. Noi
stiamo computando gli stipendi di dicembre, le tredicesime dei dipendenti e gli
oneri contributivi nelle annualità in corso.

Sapete come si
faceva in passato?

Venivano caricati
negli anni successivi".

Prende la parola
l'assessore al bilancio Sandro Gambuzza: "Volete sapere come si facevano i
bilanci in passato? Si gonfiavano le entrate, si facevano debiti fuori
bilancio, e non li si riconosceva. La musica è cambiata con il federalismo
fiscale. Lo Stato non è più disponibile a coprire le cattive gestioni. Ed ecco
spuntare la verità.

Nel 2010 la Corte
dei Conti ci ha dichiarato strutturalmente deficitari, ben prima che si
insediasse questa amministrazione.

Lo Stato,
quest'anno, ci ha tagliato i trasferimenti, e ha trattenuto un milione e 800
mila euro di Imu per il fondo di solidarietà per gli enti pubblici.

In luglio il
consiglio comunale ha approvato il piano di riequilibrio riconoscendo debiti
fuori bilancio per 11 milioni e 600 mila euro.

Dovremo recuperare
questi debiti diluendo in 7 anni la spesa, per un importo di un milione e mezzo
di euro l'anno.

Avevamo proposto
l'aumento di due punti di Imu sulle seconde case, si badi bene, sulle seconde
case, un aumento Irpef, l'aumento della tassa rifiuti, e la copertura del 36%
dei costi dei servizi a domanda individuale.

In novembre
abbiamo pubblicato il bilancio d'esercizio sul sito internet del Comune. Le
opposizioni non ci vengano a dire che non rendiamo accessibili gli atti.

Bene, abbiamo
tolto 350 mila euro per il nuovo Prg, abbiamo tolto 350 mila euro per lo
sviluppo, abbiamo azzerato il fondo di riserva, pari a 200 mila euro.

Il consiglio, per
tutta risposta, ci ha bocciato le tariffe.

Noi, grazie ai
capisettori, abbiamo certificato, ed è un fatto storico, ben 17 debiti fuori
bilancio. Il totale del buco, come detto, è di 11 milioni e mezzo di euro. E li
abbiamo trasmessi in consiglio".

Cosa accade ora?

Gambuzza: "Il
consiglio, nei prossimi giorni, è libero di approvare o di non approvare. Noi,
per conto nostro, trasmetteremo gli atti alla Corte dei Conti e al Ministero
dell'Interno. Questi intimeranno al consiglio di dichiarare il dissesto. Il
loro dissesto. Il dissesto voluto dal consiglio, e che il consiglio dovrà
certificare".

E se non
certificano il dissesto?

Il consiglio viene
sciolto e i consiglieri possono essere chiamati a rispondere personalmente e
patrimonialmente.

E il sindaco? Il
sindaco resta in carica.

Susino: "Non
voglio parlare delle conseguenze del dissesto, perché non voglio creare
allarmismo. Ma è noto, che in caso di dissesto le tariffe schizzano alle
stelle, i fornitori non saranno più pagati se non in quota parte e il personale
può finire in mobilità". 

 
 
 

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Ufficio Stampa
Savà Giuseppe
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Scicli
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