"Sono stato chiamato a ricoprire la carica di primo cittadino per amministrare il mio Comune, nel superiore interesse della comunità che rappresento.
E' questo il criterio con cui ho amministrato sino ad oggi Scicli, mettendo da parte la politica, le appartenenze, gli interessi particolari di gruppi e gruppuscoli.
Amministrare un Comune oggi è ancor più difficile, alla luce di alcuni fatti che forse non sono sufficientemente noti ai più.
Di seguito alcuni esempi: la difficoltà nel mantenimento del Patto di Stabilità sotto la soglia del 40%; il bilancio del Comune di Scicli è in grave sofferenza, per via del ritardo nei trasferimenti, per mancanza cronica di liquidità derivante dai mancati introiti e dai debiti mai onorati dai Comuni di Modica, Ispica e Pozzallo (per la prima volta in questi tre anni di amministrazione non siamo in grado di garantire neanche gli stipendi ai dipendenti per non parlare dei fornitori; non siamo in grado di pagare la benzina degli scuolabus!); la controversa gestione degli Ato ha messo i Comuni nell'impossibilità di individuare criteri certi di conferimento dei rifiuti, con la conseguente necessità di conferire i rifiuti a Catania. Gli esempi potrebbero continuare...
L'amministrazione è fatta di ostacoli continui, quotidiani, sempre nuovi, che richiedono costanza, abnegazione, talento in chi amministra.
La politica, purtroppo, non sempre segue i criteri della meritocrazia, premiando chi lavora. La politica ha spesso altre logiche, sue interne, autoreferenziali, che la alimentano.
A Scicli, dopo tre anni di vicissitudini che non è il caso di ricordare, e di mediazioni, si è arrivati al nodo cruciale, guarda caso in corrispondenza delle scelte che investiranno nel prossimo anno le rappresentanze politiche impegnate nelle elezioni provinciali.
La giunta, l'amministrazione, non possono diventare terreno di caccia di chi cerca consenso in spregio a qualsiasi logica amministrativa, ma con finalità di mero carattere elettorale che cozzano con l'interesse preminente della città.
Da tre mesi sono in attesa di una indicazione spendibile per la sostituzione dell'assessore dimessosi per motivi di salute. Ho atteso con pazienza e con spirito di mediazione, guardando agli equilibri della coalizione, nonostante l'Udc abbia attuato un vero e proprio ostruzionismo politico, ordinando a qualche assessore di disertare le riunioni di giunta e persino gli uffici comunali.
Ho fatto buon viso a cattivo gioco. Finalmente, lunedì 21 novembre, è emersa la verità. Usando un termine calcistico, ho capito il senso della melina che i miei interlocutori stavano attuando, con un gioco attendista, dilatorio, e inutilmente stucchevole: scardinare la mia figura politica, indebolirla fino a neutralizzarla, non in maniera diretta (giacché io sono eletto dai cittadini) ma indirettamente, eliminando i collaboratori che più lealmente, con alacrità, a prescindere dalla loro colorazione politica, si sono spesi per la buona amministrazione del Comune.
A questo punto ritengo opportuno operare una scelta. Lo faccio col sentimento di chi sente il peso della responsabilità. Ci ho messo la faccia. E questo non è poco.
Decido perciò, perché è necessario per tutelare i cittadini di Scicli, al di là delle loro appartenenze, al di là del fatto che mi abbiamo dato il voto o meno, operare la scelta di dare vita a una giunta dei migliori, che si apra alla città senza guardare il colore della maglia dei giocatori.
E' del resto un'idea che a livello nazionale vede impegnate forze politiche di centrodestra e centrosinistra nella via indicata dal nostro Presidente della Repubblica: tutelare in un particolare momento di crisi finanziaria il Paese.
Sarà un gruppo di persone che, differentemente dal passato, opereranno all'unisono nell'interesse preminente ed esclusivo della città, per superare questa particolare fase di difficoltà.
Per tale ragione ho altresì deciso, nella logica del superamento degli schieramenti politici, in quanto garante dei cittadini, di autosospendermi dal mio partito, il PDL.
Allo stesso modo rivolgo un invito ai consiglieri comunali, come me eletti in maniera diretta ed espressione dei cittadini, di voler collaborare a questa nuova, entusiasmante, fase di rilancio della città, senza capestri, senza pregiudiziali, con libertà di coscienza, dovendo rispondere del proprio operato alla cittadinanza intera.
Renderò conto di questa scelta nel prossimo consiglio comunale, massimo e supremo organo rappresentativo e di controllo della città.
Il sindaco
Giovanni Venticinque"
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