In Francia è considerato come Umberto Eco lo è in Italia.
E dire che Giorgio Agamben, filosofo, amico di Heidegger e di Piepaolo Pasolini, è romano di Roma, per quanto il cognome possa trarre in inganno.
Il Times e Le Monde lo hanno definito "uno dei dieci pensatori più importanti al mondo".
Il professor Agamben è a Scicli, per un periodo di vacanza.
Approfitta del sostanziale anonimato per godersi un periodo di riposo e scoprire la città, che lo ha entusiasmato.
Agamben è intellettuale raffinatissimo: ha avuto il coraggio di lasciare l'insegnamento universitario in Italia, facendo una scelta di campo, trasferendosi in Francia, che lo ha reso indigesto ad alcuni ambienti culturali italiani.
Una laurea in legge, un'altra in filosofia, è stato uno degli amici più cari di Elsa Morante e di Italo Calvino. Pasolini gli fece interpretare il ruolo dell'apostolo Filippo nel film "Il Vangelo secondo Matteo".
Ha insegnato nelle Università di Parigi e Londra.
Il percorso del suo pensiero attraversa la letteratura e l'estetica, il diritto e l'etica, per fermarsi sempre e di nuovo sulla questione del potere e della politica. Le sue critiche radicali della politica dei governi occidentali dopo il 1989, lo hanno reso famoso. Nel 1995 con «Homo Sacer», il suo libro sulla «nuda vita» priva di diritti, è diventato da un giorno all'altro la star della comunità filosofica internazionale.
Ieri pomeriggio è stato ricevuto dal sindaco di Scicli in Municipio. Con lui un'amica e lo scultore del gruppo di Scicli Carmelo Candiano. Il primo cittadino gli ha fatto omaggio del libro "L'oro di Scicli".
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