Incendio in contrada Imbastita, il sindaco ringrazia

 Una prova riuscita.
L'incendio di lunedì pomeriggio lungo il versante della collina San Marco Imbastita a Scicli ha messo a dura prova il sistema della protezione civile inteso in senso lato. Ma la prova è stata superata brillantemente.
Il sindaco di Scicli Giovanni Venticinque, all'indomani dell'incendio, domato in sicurezza, ha avuto parole di apprezzamento per il lavoro della Prefettura di Ragusa, del Dipartimento provinciale di Protezione Civile e per esso l'ufficio comunale diretto dal disaster manager Ignazio Fiorilla, per quello imprescindibile dei vigili del fuoco, che hanno impiegato tre squadre e ben venti uomini, oltre a sei automezzi e a un elicottero. Insieme a questi hanno lavorato, allo spegnimento dell'incendio lungo la "collina Ferita", tre squadre del Saab, il Servizio avvistamenti boschivi della Forestale, e 24 uomini del Corpo Forestale, divisi in tre squadre, assistiti da un'autobotte. Importante il lavoro dei carabinieri e della polizia municipale.
Si è trattato di uno dei più grossi roghi degli ultimi anni, e, fatto non irrilevante, ha minacciato il centro abitato di Scicli, le vie Trinacria e adiacenti.
Mentre si cerca di comprendere se l'origine del rogo sia stata dolosa, si fa il consuntivo dell'attività svolta, che ha registrato l'evacuazione dalle abitazioni di una cinquantina di persone, fra cui una donna molto anziana e il figlio disabile.
Gli sfollati hanno potuto fare rientro nelle loro abitazioni già alle 22 di lunedì sera. La macchina del pronto intervento (durante le operazioni di spegnimento è sempre stato presente sul posto il sindaco di Scicli Giovanni Venticinque) ha funzionato bene, pur nella difficoltà dovuta al sito del rogo, irto e difficilmente raggiungibile.
Durante la notte tra lunedì e martedì i volontari della protezione civile hanno svolto un'opera di monitoraggio per evitare che alcuni focolai si ravvivassero.
L'incendio ha distrutto alberi di ulivo, di mandorlo e di carrubo, per un'estensione stimata di circa dieci ettari.
Nonostante alcuni momenti di panico, nessun ferito. E questo è il dato più importante.