Tuona la voce del Vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, dentro l'unica navata della chiesa di san Bartolomeo, riaperta al culto dopo quattro anni: "A cosa servono i restauri se non vengono seguiti da opere di fede? Dio si adora in spirito e verità. Mi rattristerebbe sapere che restauriamo chiese per farne musei".
Si è celebrata ieri pomeriggio, in San Bartolomeo, a Scicli, la cerimonia di riapertura della chiesa che ospita la confraternita del Santissimo Crocifisso, dopo un restauro durato tre anni.
L'edificio di culto è interdetto al pubblico dal novembre del 2006, quando un distacco di stucchi dalla volta della chiesa (peraltro crepata in più punti) costrinse l'allora sindaco Falla a emanare un'ordinanza, la 317 dell'8 novembre 2006, con cui si chiudeva di fatto la chiesa.
"Grazie all'impegno dell'on. Orazio Ragusa, e del Dipartimento della Protezione Civile di Ragusa, diretto dall'ing. Chiarina Corallo, è stato possibile reperire le somme necessarie per la messa in sicurezza e il consolidamento della chiesa -afferma Giovanni Gazzè-. Val la pena ricordare che in sede di rimodulazione della legge 433 San Bartolomeo era stata ingiustamente esclusa da ogni previsione di finanziamento".
I lavori di messa in sicurezza sono iniziati nell'aprile 2007 e nelle scorse settimane sono stati portati a termine.
Per anni, il presidente dell'arciconfraternita Gazzè, e don Concetto Di Pietro, parroco della chiesa, hanno caldeggiato l'intervento, producendo presso le autorità competenti una corposa documentazione che registrava lo stato fessurativo della volta (dentro la chiesa ci pioveva) e del pericolo che correva il preziosissimo presepe del Padula, risalente al 1700, vero gioiello della tradizione presepistica meridionale.
"Un grazie all'ing. Chiarina Corallo e all'arch. Giambattista Tumino, del Dipartimento, che ha seguito i lavori con professionalità e impegno -prosegue Gazzè- e anche alla ditta appaltatrice".
I lavori ammontano a un importo complessivo di un milione di euro.
L'intervento ha riguardato la messa in sicurezza della volta in canne e gesso, preziosamente decorata da stucchi e affreschi, il rifacimento delle coperture e il miglioramento antisismico attraverso la posa in opera di tirantature. La chiesa, al suo interno contiene oltre al monumentale presepe del XVIII secolo, anche una Deposizione di Mattia Preti, e ciò la rende importante nel patrimonio culturale di Scicli. Proprio per questo motivo il Dipartimento ha ritenuto opportuno curare direttamente, con propri dipendenti, l'arch. Giambattista Tumino, l'ing. Fiorella Cappello ed il geom. Antonello Magro, la direzione dei lavori dell'intervento.
"Scicli sta vivendo in questi giorni momenti intensi e di grandi emozioni -ha detto il sindaco Giovanni Venticinque-.
Appena due giorni fa, alla presenza di Sua Eccellenza monsignor Staglianò, che anche oggi è qui con noi, e a cui va un grazie particolare che la grande attenzione che ripone nel nostro territorio, la posa della prima pietra della chiesa di San Giorgio a Donnalucata.
Oggi la restituzione alla città della chiesa di San Bartolomeo.
Credo sia un segno.
Il segno di una rinascita.
La messa in sicurezza e il consolidamento della chiesa che oggi torna a ospitarci è stato possibile grazie al lavoro del Dipartimento della Protezione Civile, retto con saggezza da Chiarina Corallo, grazie alla attenta supervisione della Sovrintendenza di Ragusa, grazie alle pressanti richieste del parroco, Don Concetto di Pietro, e del presidente dell'arciconfraternita del Santissimo Crocifisso, il ragionier Giovanni Gazzè.
Come direbbe Paolo Portoghesi, la perla è stata restituita alla sua conchiglia.
In questa cava spettacolare, dove natura e cultura si fondono in maniera unica, torna a splendere la chiesa del Mattia Preti, del presepe di Pietro Padula.
Una emozione fortissima, che mi fa ben sperare per il futuro.
Da parte mia e dell'amministrazione che mi onoro di presiedere spero di poter continuare in questa opera di recupero dei tesori di questa città, che sono tanti, tantissimi.
E auguro a tutti noi di poter vivere altri cento di questi giorni".
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