C'è la chiara necessità di individuare un nuovo modello di promozione turistica e culturale in Sicilia, che prescinda dalla partecipazione alle fiere di settore, inutili per una meta turistica quale la Sicilia, immediatamente individuabile e riconoscibile dai turisti di tutto il mondo, e punti invece sull'esaltazione della propria identità e del proprio patrimonio culturale, come già accaduto in Catalogna negli ultimi anni. Vale la parabola del riscatto catalano, passato attraverso una netta affermazione della propria identità e della propria specificità, vissuta senza complessi ed addirittura utilizzata come mezzo di attrazione turistica e radicamento territoriale da un intero popolo.
Da questi assunti partono le riflessioni che domenica 13 giugno, alle 11, saranno affrontati dall'assessore regionale al turismo, Nino Strano, e dall'on. Fabio Granata, nell'ambito di un confronto promosso a palazzo Spadaro a Scicli, dal presidente del Distretto culturale del SudEst Giovanni Venticinque.
"Il turismo è oramai in tutto in mondo un progetto organico di sviluppo, che indica un modello di sistema che passa attraverso la qualità dell'offerta e dei servizi integrati. Infrastrutture, cura dei luoghi, servizi pubblici efficienti, non sono semplici corollari, ma l'essenza stessa del sistema d'attrazione turistica e come tali vanno curati", afferma il presidente Venticinque.
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