Fornace Penna di Pisciotto, salvare il rudere. Occorre una nuova strategia

Un sopralluogo alla Fornace Penna di contrada Piscitto a Sampieri, rudere di archeologia industriale.
Si è tenuto alla presenza degli architetti Giorgio Battaglia, e Francesco Attanasio (della Sovrintendenza di Ragusa), dell'arch. Angelo Schembri (del Genio Civile), del vicesindaco di Scicli, Teo Gentile, dell'arch. Sandro Zisa responsabile dell'Ufficio Difesa Suolo ed Abitato del comune di Scicli un sopralluogo per verificare lo stato di salute della fornace di laterizi incendiata nel 1924, e definita da Vittorio Sgarbi una "basilica laica in riva al mare".
Assenti, nonostante invitati, i proprietari del manufatto.



I rappresentanti della Sovrintendenza hanno constatato come "dalla ricognizione esterna emerge che la recinzione lato mare, in paletti di cemento armato e rete metallica, è interrotta in più punti e dal lato a monte è assolutamente insufficiente ad escludere l'intromissione in quanto costituita da paletti di vario tipo che sorreggono le più disparate tipologie di recinzione (canneto, reti da letto, tubi in ferro).
Si è inoltre constatato, confrontando la situazione attuale con le foto risalenti all'epoca in cui è stato avviato il procedimento vincolistico, l'inarrestabile degrado della struttura della fornace: crollo parziale della canna fumaria, crollo dell'ultimo ordine della facciata corta lato mare, crolli diffusi nell'ultimo ordine delle murature con conci in equilibrio precario.
Si evidenzia pertanto la progressiva perdita del monumento ed il pericolo per le persone che, incautamente, si introducono nel sito".
I rappresentanti del Comune di Scicli hanno "rilevato lo stato di pericolo per la pubblica incolumità. E' necessario pertanto, al fine di tutelare la pubblica incolumità, che i proprietari provvedano al ripristino immediato della recinzione che dovrà essere opportunamente adeguata, del tipo inamovibile ed invalicabile".
Comune, Genio e Sovrintendenza hanno constatato infine che "il monumento ormai rischia la totale perdita e bisogna pertanto stabilire una comune strategia per salvare quanto ancora recuperabile".