Comprensione, percezione di sé e dell'altro, riavvicinamento. È lungo queste direttrici che Scicli, insieme a dieci Paesi delle sponde Sud e Nord del Mare Nostrum partecipa al progetto «Le Città del Mediterraneo». Avviando un processo di rivisitazione radicale dei rapporti tra i Paesi e i popoli rivieraschi che vada oltre le differenze rappresentate da razza, lingua, religione. Con un obiettivo finale: riportare il Mediterraneo, mare un tempo di libero scambio e conoscenza, alla centralità della Storia.
"La giunta Venticinque ha approvato una delibera con cui si propone quale capofila del progetto Gen-Med, un programma di cooperazione transfrontaliera Enpi-CbC Italia Tunisia 2007-2013 -spiega l'assessore alla programmazione Giorgio Vindigni-. In totale chiediamo un finanziamento di 499 mila euro per favorire azioni di scambio culturale, sulla falsariga del progetto Isidem, felicemente sperimentato nel 2007 tra Scicli, Siracusa e Malta".
"Il Mediterraneo - aggiunge - può essere un grande ponte perché ha la forza centripeta di avvicinare ciò che il mare doveva separare, portando all'integrazione senza tuttavia perdere la propria cultura né l'identità e combattendo l'omologazion"e. Le lingue del Mediterraneo sono una ricchezza e il dialogo può diventare foriero di un'accoglienza reciproca. Occorre distinguere per unire.
«Le Città del Mediterraneo» è un progetto che si svilupperà nel corso del triennio 2010-2012.
Il progetto ha già delle scadenze. Nel settembre del 2011 alcune città - Alessandria d'Egitto, Algeri, Amman, Atene, Beirut, Damasco, Istanbul, Marrakesh, Marsiglia, Siviglia e Tunisi - troveranno ospitalità a Napoli in altrettanti edifici e spazi aperti già censiti dalla facoltà di Architettura dell'Università Federico II. E tutto ciò per le iniziative che ciascuna di esse vorrà proporre: dalla musica al teatro, dalla poesia alla cucina, dall'artigianato alla cultura materiale.
Il vero debutto de «Le Città del Mediterraneo» è previsto, invece, per giugno prossimo in Sicilia, con l'arrivo a Palermo e Catania delle biennali di arte giovani di Atene, Istanbul e Marrakech e che proseguirà nel 2011 con una lunga serie di iniziative che porteranno l'arte contemporanea in venti città della Sicilia. Si tratta di uno scambio di residenze di creazione e di giovani firme dell'arte contemporanea dei Paesi che partecipano al progetto. Il Museo Riso ospiterà una sezione della Biennale marocchina e la Fondazione Puglisi Cosentino di Catania le Biennali di Istanbul ed Atene. Lo scambio prevede che tre artisti e collettivi siciliani saranno ospitati nelle tre città partner.
A settembre-ottobre 2011 un altro appuntamento. A Palermo si svolgerà, infatti, un forum internazionale a cui parteciperanno le istituzioni culturali di 19 città: Marrakesh, Rabat, Siviglia, Malaga, Barcellona, Marsiglia, Algeri, Tunisi, Tripoli, Il Cairo, Malta, Lubiana, Sarajevo, Tirana, Atene, Istabul, Tel Aviv, Amman e Gerusalemme. Il progetto seguirà la vocazione originale del Museo Riso, nato per portare manifestazioni culturali, opere d'arte e artisti in tutta la Sicilia e per valorizzare circuiti turistici ancora poco conosciuti. Offriremo alle città che ospiteremo dei luoghi meravigliosi come ce ne sono solo nella nostra Isola. A ognuno assegneremo un luogo, scelto in base alla bellezza e alla fruibilità, e su tutto ci sarà un disegno generale che ambisce a restare nel tempo, anche dopo "Le città del Mediterraneo". Scicli, Termini Imerese, Caltabellotta, Gibellina, Piana degli Albanesi sono già tra le candidate.
La Regione intende attivare 74 milioni di euro dalle misure dei fondi Por e Fesr destinati all'architettura e all'arte contemporanea. La priorità degli interventi riguarderà l'arte contemporanea che ha nel Museo Riso, che è stato invitato a proporre tre suoi artisti alla Biennale d'arte di Algeri, un importante punto di riferimento.
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