"Apprendiamo che il Ministero della Transizione Ecologica ha dato il via libera alle trivelle per la ricerca di petrolio e gas in buona parte della Sicilia e del suo mare, alla faccia di piani ambientali, siti Unesco e rischi sismici e idrogeologici.
In questi anni chiara e netta è stata la posizione contraria del Comune di Scicli. Noi siamo per la riconversione del sistema energetico del Paese dalle fonti fossili a quelle pulite. Siamo contro esplorazioni ed estrazioni anche complesse che peraltro porteranno all'estrazione di poche quantità rispetto ai nostri fabbisogni e a giacimenti che fra dieci anni saranno esauriti.
Non è accettabile continuare a puntare su gas e petrolio nazionale quando sappiamo che rappresenta il 6% del nostro fabbisogno, invece di accelerare sulle energie rinnovabili.Il Mediterraneo e la Sicilia non possono essere ulteriormente violati dalle trivelle. Sono troppi i danni che si rischiano a paesaggio, turismo, mare e sottosuolo permettendo la ricerca e la conseguente estrazione di idrocarburi.
Fra l'altro, il livello di rischio sismico nel territorio è massimo ed è classificato come "altamente probabile" con possibili effetti nefasti per l'ambiente e la popolazione.
Dopo aver formalmente comunicato più volte nelle sedi competenti la nostra totale contrarietà a nuove perforazioni e aver aderito alla rete dei Comuni contro il PITESAI (Piano per la transizione energetica "sostenibile"), ribadiamo oggi il fermo no ad ulteriori attacchi al territorio e all'ambiente da parte di lobbies che evidentemente hanno nei palazzi romani più potere e forza di convincimento di tanti comuni siciliani, come quelli del Val di Noto, delle associazioni ambientaliste e di tantissimi cittadini che con coerenza e impegno civile continueranno a portare avanti la loro battaglia contro le trivelle".
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