"Il Consorzio Universitario Ibleo prenda in considerazione l'ipotesi di trasferire la sede della facoltà di Agraria di Ragusa presso i locali funzionali e attrezzati dell'Istituto Tecnico Agrario di contrada Bommacchiella".
Ciò al fine di rendere più economica ed efficiente la gestione delle lezioni e dell'attività didattica, visto che l'Itas è organizzato a mo' di cittadella universitaria, con tanto di sala conferenze, laboratori, serre ultramoderne con irrigazione a pioggia artificiale e una azienda agricola in house".
A scrivere, all'indirizzo del Rettore dell'Università di Catania, Antonino Recca, del presidente del Consorzio Universitario Ibleo, Giovani Mauro, e del presidente della Provincia, Franco Antoci, è il sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque.
"Il Sindaco di Scicli invita il Presidente della Provincia a farsi interprete di questa idea presso il Consorzio Universitario Ibleo, dato che è l'Ente di viale del Fante competente alle questioni inerenti gli istituti superiori, è anche titolare e gestore dell'immobile di contrada Bommacchiella e anche del Cenro di Ricerca di contrada Perciata di Vittoria.
Questa sinergia tra Istituto Superiore di Agraria, Centro di Ricerca di contrada Perciata di Vittoria e la Facoltà di Agraria potrebbe creare quel circuito virtuoso in grado di determinare non solo un'inversione di tendenza nel rilancio di un settore agricolo fortemente in crisi ma anche la razionalizzazione delle politiche della pubblica istruzione in provincia".
"La provincia iblea è particolarmente vocata nel settore agricolo", ricorda il primo cittadino.
"Nel 2008, pur a fronte di un leggero ridimensionamento della quota del PIL collegata con l'agricoltura, la provincia di Ragusa si conferma la provincia italiana con la più alta vocazione agricola, grazie a una felice sintesi di tipologie agricole diversificate che affiancano il pieno campo alla coltivazione in serra, la produzione foraggera e cerealicola alla zootecnia (bovina ed ovina) nell'altopiano, ed una qualificante innovativa presenza di viticoltura e di olivicoltura, oggetto di una costante azione di valorizzazione e di ricerca";
La conseguenza è che circa la metà della produzione ortiva siciliana viene dalla provincia di Ragusa.
La rilevanza del settore orticolo della fascia vocata ha trovato nel corso del 2009 una ulteriore conferma delle potenzialità di leadership che la provincia e l'agricoltura ragusana possono interpretare attivando nelle prossime settimane le iniziative e le attività collegate con il Distretto Produttivo "Orticolo del Sud-Est" che, già approvato dal competente Assessorato regionale alla Cooperazione ed inserito nell'ambito dei ventitrè distretti produttivi ritenuti qualitativamente idonei ad essere operativi, si presenta ormai come strumento opportuno per canalizzare produttivamente in favore del territorio le risorse previste dalla programmazione europea 2007-2013.
Su 30.500 posizioni risultanti dal registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Ragusa, quasi 11.000 sono quelle agricole, in pratica più di un terzo delle imprese del ragusano sono agricole in senso stretto.
Sulla scorta di queste considerazioni appare pertanto confermata la posizione centrale del ruolo dell'agricoltura nella provincia di Ragusa, con i suoi 692 milioni di euro, che rappresentano l'12,2% nella produzione complessiva del valore aggiunto provinciale, quando la media regionale siciliana arretra rispetto all'anno precedente dal 4,1% al 3,9%, e quella del Mezzogiorno si mantiene stabile al 3,5% e quella nazionale al 2,1%.
Alle medesime considerazioni si perviene analizzando i dati occupazionali: su una popolazione a livello provinciale di circa 110.000 occupati (compreso il pubblico impiego ) il settore agricolo, in senso stretto e senza contare l'indotto, occupa 25.000 lavoratori e sviluppa oltre 2.500.000 giornate di lavoro".
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