"Preso come sono dai tanti problemi del momento, quasi tutti legati alla pandemia in corso, ho letto con ritardo i resoconti sugli ultimi avvenimenti del palazzo della politica. Alcuni li ho trovati francamente stucchevoli, al limite dell'ignoranza dei fatti, se non della mistificazione di essi. Oltre a quelli sulle cosiddette riclassificazioni urbanistiche, su cui ci siamo abbondantemente espressi, adesso voglio puntualizzare in particolare la questione del Conto consuntivo.
I fatti.
Il Consiglio comunale ha approvato qualche giorno fa il Conto consuntivo del 2019, con 12 voti favorevoli su 16 consiglieri, di cui uno assente al momento del voto. E i numeri non sono un'opinione, senza se e senza ma. In democrazia funziona così: ci sono le elezioni; si vota; il Sindaco viene eletto insieme al Consiglio comunale; il Sindaco propone atti in Consiglio comunale, il quale è libero di approvare o no; se approva vuol dire che acconsente e la discussione finisce li. Tutto il resto sono vuote chiacchiere da cortile, parole amplificate o a volte travisate in qualche resoconto che magari vuole essere sensazionalista e rischia invece di cadere nel ridicolo.
Passo alle cose serie invece. Ho già detto due settimane fa che questo non è il tempo di tatticismi politici né tantomeno di sterili e strumentali polemiche. Tutte cose a mio giudizio vuote e inconsistenti, e che non servono alla città. Questo è il tempo della serietà e dell'impegno, anche morale oltre che politico, nell'affrontare uno dei momenti storici più difficili dal secondo dopoguerra in poi. La pandemia sta mettendo a dura prova le nostre energie materiali ed intellettuali, ogni giorno dobbiamo affrontare situazioni di nuove emergenze e nuovi bisogni. Siamo impegnati totalmente in questo compito arduo su vari fronti: sanitario, scolastico, economico, sociale. Non abbiamo certamente il tempo di sollazzarci, come pare qualcun altro ha, in fantasie e slogan in libertà. Dopo aver riportato, con serietà e sacrifici, nel massimo rispetto della legalità e sulla base di saldi principi morali, la città alla normalità amministrativa, ci siamo dati l'obiettivo di farla tornare alla normalità politica che, dal mio punto di vista, deve coincidere con la costruzione di schieramenti contrapposti ma capaci di confrontarsi dialetticamente, che rinviano alle grandi famiglie della cultura politica: riformisti e progressisti da un lato, conservatori dall'altro. Il Sindaco eletto direttamente dal popolo, peraltro con un consenso ben più largo delle liste a lui collegate, ha non solo il diritto, ma ha anche il dovere di porsi questo obiettivo.
Pur tuttavia, mi rendo conto che probabilmente i tempi per il completamento di questo percorso intrapreso non sono ancora maturi, per la liquidità e la fragilità dello scenario politico cittadino, che sconta una crisi profonda di ceto politico e di classi dirigenti, ma anche a causa dell'emergenza che ha imposto e impone altri temi all'agenda amministrativa e politica.
Il dovere di chi governa la città è in questo momento occuparsi in primo luogo dei problemi della comunità legati alla diffusione del coronavirus, come è stato fatto e continua ad essere fatto dal Sindaco e dalla Giunta, con il sostegno e il contributo di quei Consiglieri comunali di maggioranza, espressione di forze civiche e progressiste che, con forza e coraggio, si sono assunte il peso di guidare la città in questo momento così difficile, all'interno di quello che abbiamo definito il "civismo democratico".
Quando l'emergenza sarà superata - si spera nel più breve tempo possibile - si tornerà a discutere, se si vorrà, tutti insieme, di prospettive politiche, di schieramenti, di case comuni. E se questa consiliatura non sarà sufficiente, lo faremo nella prossima, in cui, come è doveroso che sia nei confronti della comunità, continueremo ad esserci, proponendo ai cittadini la continuità di un progetto imperniato sul rinnovamento dell'agire politico, sulla moralità, sulla serietà, sulle competenze e su una visione della città che fa della solidarietà e dello sviluppo ecosostenibile gli assi centrali del suo presente e del suo futuro".
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