Scrive Sebastiano Burgaletta: "Verso le ore undici dalla chiesa di Santa Maria la Nova esce la processione del "Venerabile", cioè del SS. Sacramento. La coda del corteo processionale non è ancora uscita dalla chiesa quando un numerosissimo gruppo di giovani s'impossessa della statua del Cristo Risorto. Sollevando energicamente alla massima altezza le aste della portantina con le braccia levate, i giovani gridano ripetutamente tutti insieme: Gioia! Gioia! Gioia! Ha così inizio un rito orgiastico inquietante e sublime. Per più di un'ora, dentro la chiesa, i giovani, a brevi e regolari intervalli, continuano a sollevare la statua, sbilanciandola lateralmente, in avanti, indietro, gridando sempre in coro: Gioia! Gioia! Gioia! È impressionante ciò che succede. Si celebra chiaramente un rituale erotico fortemente marcato. Per rendersene conto, basta guardare in viso e nei movimenti i giovani di Scicli, che sprizzano gioia e vitalità da tutti i pori. Essi improvvisano, giocano, si urtano, ridono con intima e totale partecipazione. Verso le ore dodici esce finalmente la bella statua lignea dell'Uomu vivu. Clima orgiastico e ritmo frenetico portano il simulacro per le vie di Scicli, con tutta la montagna di fiori su cui poggia, spingendolo in alto e in basso, avanti e indietro, e in ogni direzione, secondo il capriccio e l'estro dei giovani che lo portano in giro, al suono delle marce più movimentate, sotto una pioggia di fiori gettati dai balconi delle case e in una tempesta di spari assordanti provenienti dal colle di San Matteo".
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