E' di qualche giorno fa la
notizia che la Chiesa Valdese Metodista di Scicli ha avanzato la disponibilità
ad accogliere una quota parte dei migranti rimasti venti giorni al largo di
Malta.
"Abbiamo letto e sentito reazioni da parte di persone
che si dicono preoccupate per il rischio - del tutto infondato e figlio di una
cultura manichea "o bianco o nero"- che l'arrivo di questi migranti possa
comprimere, ridurre, mortificare i diritti dei cittadini che vivono a Scicli -
dice il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Caterina Riccotti-.
Queste considerazioni sono frutto di una visione puerile, secondo cui i diritti
sarebbero una coperta troppo corta, per cui se concediamo un diritto a un
extracomunitario, tale concessione penalizzerebbe i diritti degli italiani.
Non è così.
In questi due anni abbiamo riattivato la rete di aiuto
a persone in difficoltà, molte, purtroppo di Scicli, e nessun diritto è stato
negato a un cittadino italiano in ragione dell'assistenza che abbiamo dato ai
migranti".
Nel rendere il giusto merito alla Chiesa Valdese per
l'opera di accoglienza che svolge, l'amministrazione comunale presieduta dal
sindaco Giannone ricorda come la rete dei servizi sociali del Comune oggi è a
pieno regime e in grado di monitorare e sostenere tutte le situazioni di
disagio, nel segno di una consapevolezza: i diritti sono pieni, compiuti,
incomprimibili. Cercare idoli polemici e avversari nei migranti serve solo a
creare polemica politica e a sviare il centro del dibattito, che è questo: i
diritti umani non hanno colore.
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